I solari per i bambini sono un annoso problema che però anche quest’anno non vede significativi passi avanti. Certo è che, anche se ben chiusi e conservati al buio, vanno buttati ogni anno. Provato sulla mia pelle.
L’anno scorso ho avuto un terrificante caso di dermatite, diagnosticata dal medico del pronto soccorso come “Sfogo da calore”.
Non avevo avuto caldo né avevo sudato ma così mi han detto. Ci sono volute tre settimane di cortisone e antistaminici per debellarla e comunque, mi è stato detto, che avevo creato un precedente e che quindi avrei dovuto stare molto attenta in futuro ad esporre gambe e braccia al sole.
In realtà sono più di dieci anni che non prendo sole. Un po’ perché ho avuto un melanoma, un po’ perché tanto non mi abbronzo e un po’ perché l’abbronzatura è assolutamente OUT, di solito mi spalmo di protezione 20 e resto al sole giusto la mezz’oretta necessaria per asciugare il costume da bagno. Ma siccome i raggi del sole passano anche all’ombra, mi proteggo sempre. E, ovviamente, proteggo anche il mio bambino, cercando semprei solari con meno schifezze dentro.
Per i 4 anni che è andato al mare con i miei suoceri (la mitica settimana a Loano), è tornato sempre abbronzatissimo, nonostante la carnagione lattea e nonostante gli spergiuri di mia suocera sulla metodicità nello spalmo della crema protezione 50.
Ebbene, come è, come non è, a ‘st giro invece Davide è bianco come il latte. Quindi delle due l’una: o mia suocera per 4 anni mi ha raccontato palle, o il sole davvero non abbronza più.
Voi che ne dite?