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Omeopatia su Io Donna del 25 aprile

Su Io Donna allegato al Corriere della Sera di sabato scorso 25 aprile a pag. 231 si parla di omeopatia pediatrica. Un articolo purtroppo denso di imprecisioni non degne della grande testata. Vi segnalo alcune correzioni su omeopatia e naturopatia applicata, ovviamente, ai bambini.

Il titolo “Omeopatia a piccole dosi” mi faceva ben sperare da mamma curiosa e interessata a saperne sempre di più su tutti i modi che abbiamo per curare i piccoli e grandi disturbi dei nostri bambini. Tuttavia da questa breve lettura sono rimasta frustrata e delusa.

Delusione n.1
Si cita Pasquale Di Pietro della Società Italiana di Pediatria il quale afferma che la SIP sta per dare avvio a un Osservatorio epidemiologico sulle medicine complementari. Vado subito sul loro aggiornatissimo sito www.sip.it, trovo l’articolo di Io Donna citato nella rassegna stampa ma di notizie su questo studio non ve n’è l’ombra.

Delusione n.2
Si annuncia la decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco di mettere sotto esame 31mila prodotti omeopatici. Qui è un frullato di informazioni frammentate. I 31 mila prodotti sono per tutti e non solo pediatrici, di tale studio non c’è traccia da nessuna parte fino ad ora, men che meno sul sito indicato che oltretutto NON è corretto. Quello citato www.aifa.it corrisponde all’associazione genitori di bambini affetti da ADHD. Il sito giusto è www.agenziafarmaco.it.
Ma in ogni caso non si tratta di un elenco consultabile dagli utenti (come sembrerebbe dall’articolo) ma di una serie di linee guida  – che riguardano i produttori di farmaci complementari  – da ottemperare al fine di registrare i prodotti. Questo al fine sì di garantire gli utenti alla fine ma anche di poter inserire tali prodotti nel registro di distribuzione tramite il SSN.

Delusione n.3
Si fa un unico minestrone di naturopatia, omeopatia, medicina naturale, erboristeria. Noi del Mammeblog sappiamo benissimo la filosofia alla base della medicina omeopatica (che agisce per ripristinare il primigenio equilibrio) ma la storia non è altrettanto chiara per i signori di Io Donna.
E tutti sappiamo come la naturopatia (peraltro ognuna di queste aree ha un proprio specifico corso di laurea, a sottolinearne la differenza!) sia più “pericolosa” – perdonatemi il termine forse eccessivo – perché utilizza concentrazioni molto superiori a quelle dell’omeopatia proprio perché è diversa la filosofia di base.

Un pregio, uno solo, l’articolo ce l’ha e cioè quello di farci sapere che siamo in molti a voler curare i nostri piccoli con farmaci e rimedi non necessariamente allopatici, chimici, sintetici.
E inoltre che sempre, comunque, in ogni caso, tutti i rimedi che non richiedono obbligatoriamente una ricetta vanno comunque assunti sotto controllo e consiglio di qualcuno che se ne intende davvero.

D’altronde anche per la tachipirina non ci vuole la ricetta ma nessuno di noi dà le pasticchette ai propri piccoli al posto delle mentine, giusto?

 

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