Ci sono casi – rari per fortuna – in cui il latte della mamma causa nei lattanti dei danni che costringono alla sospensione dell’allattamento.
Ieri sera sono venuti a cena dei nostri amici che hanno un bellissimo bimbo di tre mesi e mezzo, Matteo. La mamma, Valeria, era ed è tuttora un’integralista dell’allattamento esclusivo al seno ma purtroppo si ritrova ora a dare al suo piccolo una ciucciatina minima solo alla sera prima della nanna. Cosa è successo?
Quando Matteo aveva un mese, Valeria – la mia amica – ha notato che nell cacchina del piccolo c’erano tracce di sangue. Il primo giorno pensa di aver visto male, magari il piccolo si è sforzato, un capillare rotto, boh, insomma non si è preoccupata più di tanto. Dopo due giorni però la vicenda si ripete in maniera lampante. Quindi Valeria si precipita dalla pediatra che diagnostica un’irritazione al colon di Matteo e prescrive immediatamente una serie di esami del sangue alla mamma e una colonscopia al piccolo. No, dico, non riesco nemmeno a immaginare, povero amorino, un esame del genere.
La colonscopia rivela un’infiammazione molto pronunciata del colon del bimbo – che causa il sanguinamento – dovuto al… latte della mamma. Un’infiammazione così grave però da dover essere curata in modo drastico. La mamma è stata messa a dieta immediata. Può mangiare solo riso bollito senza sale e tacchino lesso, non dico altro. Solo che nel frattempo il colon di Matteo era troppo irritato per proseguire comunque con il latte materno e quindi hanno dovuto passare al latte artificiale. Peraltro uno molto particolare che contiene dei farmaci adatti a guarire l’irritazione grave del piccolo.
Adesso è un mese e mezzo che vanno avanti in questo modo. Fortunatamente già dopo pochi giorni la cacchina di Matteo è tornata normale ma non appena Valeria ricomincia ad allattarlo normalmente il sangue nelle feci ricomincia, segno che la dieta di Valeria ancora non ha messo a posto la situazione e quindi il suo latte ancora non va bene. Lei se lo tira come una pazza, sperando di poter continuare prima o poi in modo esclusivo ma la strada è lunga e lei, dopo le vacanze di Natale, dovrà riprendere il lavoro.
Tra l’altro mi ha detto di esserselo assaggiato, dopo averlo tirato, e ha un sapore terrificante. Nonil solito dolciastro acquoso tipico ma un sapore acre, amaro e acido nello stesso tempo, una cosa immangiabile.
Il problema è che il latte artificiale “curativo” non è graditissimo al piccolo. Infatti mangia solo quando è sfinito dalla fame.
Un problema non indifferente mi pare.
Qualcuna ha suggerimenti? Non esistono farmaci omeopatici o cure naturali che potrebbero aiutare Valeria e il piccolo Matteo? Possibile che debba rinunciare all’allattamento esclusivo?