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Il pidocchietto non gattona

Davide ha compiuto nove mesi e ancora non gattona. O meglio. Ci prova, il poveretto, e fa una tenerezza immensa. Si tira su a quattro zampe, il sederotto che punta al soffitto. Sembra pronto al picchetto di partenza e invece dopo qualche dondolio incerto, si accascia sui garretti e attacca a piangere sconsolato e frustrato.

Ci siamo detti: insegniamogli noi come si fa! Facciamogli vedere e lui imparerà! Ecco allora nonni ultrasettantenni che arrancano a quattro zampe per la casa, il padre, manager rampante, che appoggia il computer in ingresso e si affaccia al salotto ululando “bau! Bau!”, io che me lo metto sotto la pancia e gli muovo in avanti le ginocchia.

Niente da fare. Lui si entusiasma, sembra partire e poi PLOF! Di nuovo per terra. C’è da dire che la sua mobilità se l’è conquistata lo stesso perché striscia modello bruco sulla pancia che  è un piacere. E poi rotola, fa capriole avanti e indietro e in un batter d’occhio ce lo ritroviamo dall’altro capo della stanza. Però non gattona.

Mia mamma sostiene che io non ho mai gattonato. A un certo punto, mi sono appoggiata al bidet (che poesia) e mi sono tirata in piedi. In effetti è vero che ci sono bimbi che saltano una fase e passano direttamente alla successiva però mi sembra di vedere in Davide uno sforzo e un desiderio di gattonare che in questo momento risultano frustrati e lo rendono infelice.

Si può fare qualcosa per aiutarlo o stimolarlo? Il trucco del giocattolo preferito da andare a prendere non attacca. Quindi non postatelo 😉 😉

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