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Ma l'omeopatia funziona o no?


Nei giorni scorsi sono apparsi degli articoli sul Corriere della Sera un paio di articoli a dir poco sconcertanti: uno studio sostiene che l’omeopatia non funziona e che anzi sarebbe in molti casi dannosa. Parliamone…

Allora, qui ci pungono sul vivo.

Chi scrive non è sempre stata una sostenitrice dell’omeopatia e nemmeno delle terapie naturali come agopuntura, fitoterapia ecc. Tuttavia per ricredersi o  – come preferisco pensare – aprire la propria mente basta la prova. Nessun racconto, nessuno studio, nessun articolo di giornale, nessuna testimonianza vale di più della prova diretta.

Come quando si comprano gli sci o si assaggia un gelato. Non credete? E la mia prova è stata più che positiva. Sia su di me che, cosa ben più importante, sul mio bambino. Sapete come mi sono avvicinata all’omeopatia? Quando, incinta al secondo mese (gennaio 2005) mi sono buscata da mio papà un’influenza cosmica con febbre, tosse e raffreddore. La mia ginecologa – nota medico allopatica – mi suggerì dei rimedi omeopatici che io, incredula ma disperata, provai. E funzionarono. Alla grande.

L’omeopatia viene accomunata a un placebo. E’ la scoperta dell’acqua calda perché non si dice  che TUTTI i medicamenti, dalle danze dello sciamano alla più sofisticata terapia antitumorale hanno una forte componente che gioca proprio sull’effetto placebo. D’altronde è ormai dimostrato, e questo sì scientificamente, che la volontà di guarire possa fare meglio di tanti farmaci e che, viceversa, senza tale volontà l’effetto dei farmaci anche allopatici viene diminuito fino – come nel caso degli psicofarmaci – ad azzerarsi.

Insomma, io credo a quello che vedo e che provo sulla mia pelle. Se un rimedio, come quelli omeopatici, mi fa stare meglio senza intossicarmi, io lo prendo. E ne sono non solo felice ma anche orgogliosa. Alla faccia di Lancet e dei suoi professoroni.

Ancora su vaccinazioni e vaccini nei bambini

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