Oggi prima gita scolastica. I bambini erano eccitati allo spasimo, giustamente. Sorge però una riflessione: ma perché una sola gita all’anno?
Quando ero io alle elementari – e mi faccio ribrezzo da sola per l’uso di questa frase – noi bambini milanesi avevamo un sacco di fortune perché con la scuola potevamo andare a visitare posti interessantissimi protagonisti delle nostre fantasie.
Mitica la gita al Corriere della Sera di via Solferino (con tanto di penna serigrafata in omaggio e di Corrierino dei Piccoli), alla Centrale del Latte di via Castelbarco (con i triangolini di crema pronta in regalo), al Museo di Storia Naturale, al Museo della Scienza e della Tecnica, al Cenacolo, al Duomo, all’aeroporto di Bresso per tacere delle gite fuori porta come alle vetrerie Bormioli di Parma o alla san Pellegrino appunto a san Pellegrino.
Oggi come allora, immagino ma chiederò ai miei genitori, cotali gite le paghiamo quindi non si vede perché debbano essere “tagliate” dal bagaglio di esperienza dei nostri piccoli visto che incidono economicamente sul sempre più risicato budget scolastico del Ministero.
Quest’anno il mio piccolo è andato (anzi ci è proprio oggi) alla Cascina Murnee di Busto Garolfo. Sicuramente un’esperienza stupenda ma che rimarrà unica per tutto l’anno quando, francamente, di animali e di fattorie se ne sono viste a pacchi…
Mah, sono perplessa. E voi ricordate le vostre gite scolastiche preferite?