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Le ricette fuori regione

Qualche giorno fa sono andata in una farmacia di Stresa (VB) per acquistare il mio farmaco per iperprolattinemia solito e ho scoperto che la ricetta fuori regione non vale più.

Sono caduta dal pero. Il farmacista mi dice che vale sì come ricetta ma non come esenzione e che quindi devo pagare il farmaco pieno, cioè – nel caso specifico – 30,60 euro contro il niente che pago di solito.

Ero troppo incavolata. Mi spiega quindi che il “fuori regione” non vale. Gli spiego allora che lo scorso agosto me li ha dati lo stesso con la stessa prescrizione del mio medico curante di Milano senza fare una piega e che sono anche andata all’Auxologico di Intra a fare la visita neurologica con la stessa impegnativa milanese.

Niente. 

Non è stato in grado di dirmi quando è cambiata la normativa perché lui era lì da pochssimo (e si vedeva, poveretto) ma fatto è che ho dovuto pagarmi il farmaco per intero. Ovviamente ne ho acquistata solo una scatola, vorrà dire che mi farò rifare la ricetta prima e baderò bene di procurarmeli all’interno della Regione Lombardia.

La mia amica mi ha suggerito, per aggirare l’ostacolo, di andare alla guardia medica e farmi fare la ricetta lì. Era un’ottima idea ma avrei dovuto dire che l’avevo dimenticata a Milano e produrre forse documentazione adeguata. O no?

Comunque sappiatelo, le ricette fuori regione valgono come ricetta ma non per l’esenzione. E ovviamente se la trattengono pure.

La buona notizia invece è che ho scoperto che ora anche i farmaci per adulti omeopatici sono detraibili via scontrino e CF. Sapevo quelli pediatrici ma ora anche quelli per adulti. Meno male.

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