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Il rientro dalla maternità


Sono pochissime le donne che rientrano al lavoro dopo la maternità e trovano esattamente la stessa situazione che avevano lasciato. E anche se la legislazione italiana è per una volta all’avanguardia, purtroppo la realtà è ancora molto amara.



E’ inutile, finché i figli saremo noi donne a farli, nessun datore di lavoro potrà mai comprenderci.

Eppure qualcuno ‘sti figli li deve pur fare, no? E allora perché il rientro dalla maternità è quasi sempre così deludente?
Esistono sicuramente casi limite di lavoratrici che sono sempre in permesso e in malattia (vera o simulata) per stare dietro ai piccoli ma è anche vero che sono moltissime le mamme che fanno salti mortali e sacrifici incredibili (primo fra tutti quello di lasciare i piccoli con altre persone) per rientrare al lavoro a piene forze.

Eppure lo scotto da pagare è spesso alto: colleghi rancorosi (come se partorire fosse un divertimento) per i mesi fatti a casa, ridimensionamento delle mansioni, calo di responsabilità, trasferimenti.

Il mio caso è forse uno di quelli limite perché il giorno dopo aver annunciato di essere incinta (al terzo mese) ho ricevuto una bella letterina di trasferimento da Milano a Castelnuovo di Farfa (Rieti), ovviamente per me inaccettabile. E quindi saluti a tutti, lavoro perso e maniche rimboccate.

E a voi come è andata? Raccontiamoci il nostro rientro…

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