I piccoli giocano con qualsiasi cosa. Vale davvero la pena spendere capitali in giocattoli pre-confezionati da adulti o è meglio lasciare spazio alla loro voglia di inventarsi nuovi stimoli?
So che sto lanciando una bomba e spero che le case produttrici di giocattoli non me ne vogliano.
Gli zii di Davide continuano, bontà loro, a regalargli giocattoli di marca: la macchinina che parla e fa le luci, il volantino sonoro, insomma, tutte le più costose diavolerie in commercio.
Davide fino ai 9 mesi, era molto attratto da luci, colori, suoni vari e giocava tanto con i regali dei generosi zii.
Tuttavia adesso che è più grande, li ha messi da parte ed è molto più interessato a posate, mestoli, pentolame vario, aspirapolvere, bottiglie di plastica da avvitare e svitare, pennelli da barba e da cipria, dispenser di sapone, apri e chiudi generale.
Il che mi fa sorgere spontanea la domanda di quanto l’acquistare costosi (diciamocelo pure) giochi sia più per stimolare loro o per gratificare noi.
Confronto agli amichetti e alle amichette della sua età, Davide ha davvero pochissimi giochi.
Quelli che gli ho regalato io sono: l’apetta con le ruotine, una specie di puzzle di legno, il faro dell’Ikea (top hit da 10 mesi!) e una scatola di legno con porte da aprire e formine da inserire nei buchi giusti.
Morale: voi che ne pensate? Non è che certi giocattoli sono fatti apposta per scaricarci la coscienza e tenere impegnati i piccoli al posto nostro?
Io preferisco che Davide si sforzi di inventarsi da solo giochi nuovi, anche a costo di cambiare spazzolino da denti tutti i giorni. Visto che ora lo tiene sempre in mano e ci spazzola pavimenti e marciapiedi….